Ma, soprattutto, cosa ci rimane da fare (se non siamo stati lesti e fortunati) per 1) risparmiare sulle bollette e 2) risparmiare sugli interventi?
Domande lecite, tristi dubbi sacrosanti. Posso per fortuna dire che, gli ostacoli che sono stati via via messi tra le ruote di un provvedimento validissimo, non hanno impedito di realizzare gli obiettivi di cui sopra a chi ha saputo agire con rapidità e incontrando aziende affidabili; aiutando anche l’ambiente e il nostro Paese a non incorrere nelle sanzioni europee per mancato adeguamento.
E’ stato un tempo breve, allungato vergognosamente
da decreti attuativi pubblicati da funzionari pubblici avvezzi alla burocrazia,
da impiegati amministrativi pubblici “distratti” dallo smart working improvvisato, fortemente demotivati al lavoro;
e, naturalmente, da una pressoché totale incapacità di controllo: sui lavori, sulle pratiche, sulle finanze…
“Il miglior sedativo per le smanie rivoluzionarie consiste in una poltrona ministeriale che trasforma un insorto in un burocrate.”
Giovanni Giolitti
Ciò detto, e mi dispiaccio di dover sempre fare il triste riassunto della situazione, molti interventi sono stati realizzati
(parlo in principal modo di abitazioni “indipendenti” che, come erroneamente interpretato persino da associazioni di consumatori e da politici 🙁 impreparati sul tema, non vuol dire ville, né immobili di lusso, bensì VILLETTE A SCHIERA e, santocielo! Ditemi che non ne avete qualcuna di fianco a casa, o sulla strada casa / lavoro. Suvvia!)
con grandi soddisfazioni.
Oggi, come vediamo, il ruolo delle banche (che doveva essere fondamentale) è nullo: non ti prendono il credito d’imposta. Punto. A meno che, ovviamente, tu non sia già solvente, capiente, conoscente… solita storia.
Pure lo sconto in fattura è scemato, e ciò è positivo in minima parte: rappresenta la scrematura tra aziende grosse e meno grosse. Più disponibilità a gestire i crediti d’imposta, per esempio, può rappresentare una garanzia in più. Però sono POCHE anche le aziende grosse che riusciamo a trovare sul territorio. Dunque, oggi per risparmiare sulle bollette e sugli interventi capaci di farcele tagliare, possiamo:
a) innanzitutto parlarne con chi sappia di questo argomento specifico. Chi, in sostanza, ne abbia trattato ampiamente negli ultimi tre anni. E’ fondamentale, per capire cosa ancora bolle in pentole e cosa conviene prendere in considerazione.
b) farsi fare un’analisi dei propri consumi energetici, sulla base attuale e su quella in prospettiva.
c) trovare un buon fornitore di energia elettrica (va da sé, questo non lo ripeto più, il GAS VA CHIUSO) può aiutare. Lo fa davvero quando, oltre alla buona fornitura offre anche un sistema di scontistica legato sia ai lavori di efficientamento che al passaparola.
d) le opzioni non mancano, anche se sono meno convenienti del SUPERBONUS 110%. Meno convenienti, ma più tranquille e sicure. Per esempio, togliere la caldaia a gas per sostituirla con una pompa di calore per riscaldamento e acqua calda sanitaria vale lo sconto del 65%. In 10 anni, direttamente dalle tasse. E se sei un dipendente, a luglio ti tornano in tasca. Ogni anno per 10 anni.
Se hai voglia di capire cosa puoi fare, per efficientare le tue spese energetiche e il tuo immobile (ah! Il 65% vale per TUTTI, anche per gli appartamenti in condominio, bada bene!) puoi contattarmi subito, con un messaggio WhatsApp. Oppure chiamami, nel pomeriggio, tra le 17 e le 19. Vedrai, che sarà semplice e conveniente anche solo parlarne.