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Bollette di luce e gas, controllale!

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Introduzione a questa prima parte

Bollette di luce e gas: c’è molta confusione, ancora, in merito alle famigerate bollette che arrivano, ogni mese (o due al massimo), come una seconda rata di mutuo per moltissime famiglie italiane. Periodicamente torno sull’argomento, un po’ perché me lo richiedete, un po’ perché le regole del gioco cambiano (solitamente per non cambiare nulla a nostro favore) e mi sento in dovere di darvene conto.

In questi articoli sfrutterò le mie esperienze, di giornalista tecnica e di consulente per l’energia, con l’intenzione di aiutare a comprendere questa voce di spesa familiare e, conseguentemente, giungere a esercitare il controllo (per quanto possibile) di questa spesa.

Quando arriva la bolletta?

La bolletta di luce&gas (o, per chi non ha l’utilizzo di gas metano da rete, la bolletta solo di energia elettrica) ogni mese (scelta di chi consuma molto, e “rateizza” mensilmente) oppure ogni due (la consuetudine è questa), arriva puntuale.

Anzi, la bolletta dell’energia elettrica e del gas arriva spesso in email dimenticate, e se cartacea giunge a noi quando il servizio postale si degna di recapitarcela. MA la paghiamo sempre, anche perché altrimenti rimarremmo senza energia per il caffè, per l’acqua calda ecc.

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Che controllo abbiamo su quel che paghiamo

Due soli controlli, possiamo esercitare proficuamente: quello sul consumo di KWh / di smc E quello di scegliere il fornitore migliore. Già la prima azione è complessa, nel senso che innanzitutto richiede la nostra ATTENZIONE e non ha molto margine di recupero di spesa.

La seconda, poi, è UN CAOS. E sì, se avevate riposto speranze nella strombazzata riforma delle bollette “che saranno più chiare“, ricredetevi immediatamente: ci saranno SOLO più dati, più elementi utili, forse, a chi come me da anni legge bollette, interpreta valori e aiuta a fare le scelte migliori per i propri consumi e le proprie tasche.

MA certamente non lo sarà, per chi fa altri mestieri, ha altre professionalità. Devo proprio dirvelo: dividere la spesa totale (anche detraendo il canone RAI) per i KWh o gli smc fatturati NON VI DARA’ una misura di paragone.

Perché pago tanto?

Paghiamo PER QUANTO CONSUMIAMO anche se, negli anni, abbiamo visto via via aumentare le SPESE FISSE, legate quindi alla disponibilità di una fornitura piuttosto che a quanto, la fornitura, viene da noi utilizzata. Perciò può capitare che, passando da un fornitore costoso a uno più conveniente, la bolletta risulti comunque più alta se il passaggio dal primo al secondo fornitore avviene in un periodo in cui abbiamo consumato di più, e se quel periodo ha visto UN RIALZO DEI PREZZI alla Borsa Valori del Mercato Elettrico.

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Come si compone la bolletta?

A comporre la bolletta ci sono costi fissi, ovvero costi che dobbiamo pagare anche se non consumiamo KWh e/o smc. Ci sono costi proporzionali ai nostri consumi, che sono variabili in base al nostro utilizzo.

Poi, ci sono i costi dell’energia vera e propria: quelli della corrente elettrica (€/KWh e €/smc). Ma come vengono stabiliti questi costi? Esiste un mercato energetico (GME) in cui i valori di luce e gas sono “battuti” ogni minuto, addirittura. Lì, e non altrove, tutti i fornitori di energia comprano virtualmente l’energia che rivendono agli utilizzatori finali.

Questa è una parte, del costo variabile della materia energetica. Cui occorre aggiungere lo spread, ossia la percentuale che ogni fornitore aggiunge al costo che ha pagato al mercato elettrico, come margine di guadagno. Infine, c’è il costo mensile per la gestione di tutta la faccenda: energia fornita, canone RAI riscosso, tasse riscosse, accise, costo del servizio di TERNA (reti, trasformazione, dispacciamento e trasporto) per l’elettricità, e del gestore locale, l’azienda proprietaria dell’ultimo km di rete e dei contatori.

Come faccio a ridurre la spesa in bolletta?

RIDURRE I CONSUMI – fino a un certo punto è possibile, migliorando l’uso (spegni la luce quando non sei in una stanza, stacca le ciabatte, non tenere in standby ecc.). Ma, più di tanto, così non si risparmia (ricordi quei costi fissi di cui sopra? Uno dei motivi è proprio la loro esistenza).

AUMENTARE L’EFFICIENZA – utilizzare elettrodomestici in classe energetica elevata (A, A+, A++) può portare un importante risparmio di KWh.

AUTOPRODURRE L’ENERGIA – installare un impianto fotovoltaico a regola d’arte, quando possibile, e utilizzarlo mentre è in produzione, sono azioni molto incisive, per la riduzione delle bollette di luce e gas. Infatti…

ELETTRIFICARE I CONSUMI – non tutti sanno che, dal 2016, è in vigore la cosiddetta fase di “elettrificazione dei consumi” ovvero una riforma tariffaria studiata per spingere i consumi verso l’elettrico, via dal gas (troppo costoso, troppo influenzato dalle vicende geopolitiche, troppo pericoloso). Peccato che non si sia vista una, dico una, campagna di informazione istituzionale decente, in grado di spiegare perché, pur consumando poco, molte persone anziane e sole, per esempio, hanno visto aumentare la spese della propria bolletta! Per approfondimenti, rimando a questo sito.

In sintesi, conviene consumare più KWh sostituendo il riscaldamento di casa e acqua e il piano cottura, perché usare la corrente elettrica al posto del gas è più conveniente.

[segue – nella prossima parte di illustrerò il metodo per confrontare differenti forniture]