Le lastre al pastore tedesco

Quando ho deciso di avviare questa nuova convivenza, col lupo 🐺 più bello del mondo 🙂 di appena 2 mesi e mezzo, non ho pensato ad altro che allo “spazio emotivo” che gli avremmo saputo dare. All’accoglienza nel branco, insomma.

Tuttavia, un po’ stoltamente, ho trascurato alcuni aspetti che la convivenza stessa tirava in ballo.

Senza possibilità di rinvio.

Il cucciolino, peluche dolcissimo e intelligente, tranquillo e acuto, aveva tutto da imparare. Soprattutto bere e fare i bisogni 😳.

E non mangiare ogni cosa, per strada (dai sassi alle cicche di 🚬 sigaretta, alle carte di 🍬 caramella. Maledetti sporcaccioni!!). Perché il rischio è il blocco intestinale. Va guardato, controllato, seguito. Come un pupo.

Già, non ci avevo pensato. Nemmeno mio figlio, titolare sulla carta della creatura pelosa. Ma lui ha una grossa attenuante: mica se ne sarebbe occupato 🙄.

Poi, a onore del vero, ha fatto e fa del suo meglio, col lupo. Ed è uno spettacolo guardarli insieme. E ci preoccupiamo insieme. Quando ha mangiato la salvietta in carta stoffa, per esempio.

Comunque, quel che oggi è successo e vi racconto, mi ha regalato una rafforzata consapevolezza di me e nessun cruccio.

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