Estinzione, credenze ed epigenetica.

bamboo tree forest on a sunny day

Se l’estinzione fosse un pericolo causato dal potere delle credenze disfunzionali?

(da una breve conferenza di Bruce Lipton)

Credo

Che se non mi comporto bene, un essere “superiore” fuori da me mi punirà.
Credo che se sono me stessa/o gli altri non mi ameranno.
Credo che devo bere latte ogni giorno.
Credo che vivrò fino a massimo 90 anni.
Credo che i miei geni non siano adatti a vivere in salute.

E se, invece, guardassimo le cose che ci riguardano così da vicino, che determinano la nostra felicità e il nostro stato di salute, da un altro punto di vista?

Come ha affermato Albert Einstein:

“Non possiamo risolvere i nostri problemi con lo stesso pensiero che abbiamo usato quando li abbiamo creati”

Scopri come riprendere il controllo

Bruce spiega in modo comprensibile la conoscenza dell’epigenetica, della fisica quantistica, della chimica e della biologia. Con l’aiuto di illustrazioni, combinate con umorismo ed esempi pratici, capirai come diventare padrone del tuo benessere.

Diventa il creatore della tua biologia

Tutto ciò che pensi di sapere su come funzionano i geni e su cosa fanno è stato completamente rivoluzionato negli ultimi anni. Queste nuove intuizioni mostrano quanto fortemente possiamo modellare la nostra vita. Non sono i geni che determinano la nostra vita, ma il modo in cui scegliamo di vivere che influisce sui nostri geni.

I tuoi geni non controllano il tuo destino

Ciò che mostra una nuova ricerca ha un enorme impatto sulla tua vita e sulla tua salute. Il tuo benessere è nelle tue mani. Gli elementi determinanti sono l’ambiente, il modo in cui percepisci le cose intorno a te e l’interpretazione che fai di ciò che accade.

Da molti anni, grazie all’intuizione di Sonia Rossi, MyLifeTV propone materiale formativo eccellente in via gratuita, per aiutare la diffusione di una nuova, fonzionale e migliore consapevolezza planetaria.

Ti invito a visitare sia il sito dedicato in particolare al lavoro di Bruce Lipton, che il portale di MyLifeTV per cominciare ad ampliare il tuo orizzonte e, magari, trovare una buona ragione per voler essere felice.

Ti va di parlarne? Vuoi avere altri spunti di riflessione? Vuoi provare una seduta a distanza di Relax no Stress by EnerGeo?

Contattami, anche subito se vuoi! Non temere, le domande sono sempre BUONE domande. Da parte mia, ti prometto le risposte migliori possibili. Silvia Serra Poli

Fare, in modo efficace ed efficiente: ecco il network marketing

grayscale photography of four women wearing clothes

Mentre sto procedendo con l’ennesima revisione del volume “Lo strano manuale di ReiKi”, che mi sono imposta di pubblicare definitivamente entro questa primavera, ogni tanto mi distraggo (il lavoro è nel cassetto da 2 anni! Scrivere non è nulla! Correggere, ordinare, rileggere: ecco la vera fatica!) leggendo dati e ricerche sulla mia prima attività, quella di networker con l’azienda n.1 al mondo! 🙂

In Italia esistono due associazioni di categoria, potremmo definirle “Sindacati” del settore vendita diretta. Una, attiva dal 1969, l’altra dal 2010. Raccolgono, tra le proprie associate, aziende di N.M. che corrispondano a determinate caratteristiche e pratiche di serietà e sicurezza, per chi le sceglie in veste di incaricata/o e per chi le sceglie come cliente.

Per motivi professionali (informazione e redazione) conosco meglio Avedisco. Ma da entrambe le parti possiamo dire che ci sia l’intenzione di tutelare collaboratrici/ori, clienti e reputazione aziendale.

Esistono ricerche, monitoraggi economici e finanziari, e tante belle cose, per questo settore. Meno male, perché altrimenti saremmo tutti in balia di quei quattro deficienti che
a) pensano di utilizzare il sistema N.M. per non avere dipendenti da pagare, per non avere punti vendita da pagare, per non avere pubblicità da pagare…
b) pensano di arruolare chiunque, anche zii e nonni, pur di prendere gettoni, ma che l’attività non la costruiscono, fregando con lusinghe e parole assurde (guadagni 5.000€ al mesa senza fare nulla, e via così) chiunque parli con loro.

Vediamo cosa dice, questa ricerca ipsos 2023 sulla vendita diretta, citata da Avedisco!

L’85% dei venditori diretti in Europa è donna

Felice, esperta e qualificata: Seldia e Direct Selling Europe svelano i risultati del sondaggio Ipsos del 2023 sulle incaricate alla vendita diretta europee.

I risultati del 2023 rivelano che L’85% degli incaricati alla vendita diretta in Europa è donna e tre intervistate su cinque rientrano nella categoria di età 45 +. Quasi la metà ( 49% ) è impegnata nella vendita diretta da sette anni o più, indicando un alto livello di esperienza e dedizione. I risultati del sondaggio indicano un forte senso di appartenenza personale tra queste professioniste: 85% di sensibilità connessa ai prodotti o servizi offerti e 82% di allineamento con i valori del marchio e lo scopo dell’azienda. 68% di tutti i venditori diretti europei perseguono la vendita diretta insieme a un’altra occupazione, mettendo in mostra la flessibilità e l’adattabilità di questa attività.

Il sondaggio evidenzia che il contatto diretto di persona tra venditori e consumatori continua ad essere la pietra angolare della vendita diretta europea. Riunioni faccia a faccia e feste a domicilio di persona o dimostrazioni di prodotti rimangono i canali principali attraverso i quali vengono ricevuti gli ordini. Tuttavia, i venditori di età inferiore ai 45 anni hanno maggiori probabilità di riconoscere i social media come un metodo efficace per vendere sia ai clienti nuovi che a quelli esistenti, nonché per la fidelizzazione dei clienti.

Un dato notevole Il 78% dei venditori diretti ha espresso soddisfazione per la propria esperienza complessiva, con solo il 5% di insoddisfazione. Inoltre, il 72% ha dichiarato che la sua esperienza nella vendita diretta ha soddisfatto o superato le aspettative iniziali.

I livelli di istruzione tra i venditori diretti europei sono vari, con il 44% che completa la scuola secondaria ( scuola superiore ), il 12% rimane al di sotto dei livelli primario o secondario inferiore, il 19% ha conseguito una laurea o equivalente e il 20% possiede un master o equivalente.

Oltre ai guadagni finanziari, le persone intervistate hanno riconosciuto significativa la crescita personale derivante dalle loro attività di vendita diretta. La maggior parte degli intervistati ha affermato che la vendita diretta li ha aiutati a migliorare le proprie capacità interpersonali ( 77% ), autostima e fiducia ( 74% ) e capacità commerciali, gestionali e di vendita ( 72% ).

[Fonte online ipsos.com]

Perché ho voluto pubblicare questo articolo?

Sai quante persone odiano il proprio lavoro? Oppure quante persone ci sono che, pur amando il proprio lavoro, si sentono sfruttate? Che ogni santo giorno vanno al lavoro svogliate, per loro stessa ammissione facendo poco e nulla, tanto non sono motivate? Che, capaci e altere, svolgono con soddisfazione economica e professionale un lavoro che amano, ma non hanno tempo nemmeno per parlare con le persone che amano? Eccetera.

Oggi, in un Paese poco organizzato, con un salario minimo che non c’è e con una prospettiva sempre più squalificata di lavoro, e di lavoratori sempre meno capaci, meno preparati, meno disponibili a lavorare per 3€ lordi/ora, milioni di persone, uomini e donne, potrebbere intraprendere un cammino semplice, seppur non banale, verso la propria soddisfazione. Personale, economica, sociale, emotiva.

Eppure, quando incontro qualcuno, per presentare l’attività meravigliosa che svolgo, per illustrare i numerosi vantaggi che porta, per presentare il piano guadagni solido, sicuro, stimolante ecc. l’atteggiamento che scorgo, innazitutto è di chiusura. Dubbio, incredulità e, persino, attaccamento a ciò che si conosce già, anche se fa schifo, o non piace, o non lo si desidera.

Se anche per te sarebbe bello, poter avere un’entrata economica in più. Poter svolgere un’attività in un ambiente che ti sostiene, che ti aiuta, che ti mostra come fare. Poter avere una prospettiva economica illimitata E soprattutto da lasciare in eredità ai tuoi figli, CONTATTAMI!

Se vivi a Catania, come a Bolzano posso mostrarti questa attività, questa azienda.

Per cominciare, possiamo sfruttare piacevolmente i mezzi digitali!

Non sono sicura che tu sia la persona più adatta a questa attività, come non lo sei tu.

Proprio per questo dobbiamo parlarne. 🙂 Tu mandami un messaggio. Anche ora. Ti rispondo appena lo vedo!

Rimanere nel percorso

Aria, Terra, Luce, Verde...

Era ottobre, anno 1993. Di lunedì.

La domenica era trascorsa in una situazione completamente nuova, per me. Sorprendente. Incredibile. Ma, diamine, rivelatrice. Avevo incontrato ReiKi, con un maestro perfetto per me. Con una amica perfetta per me (e che manca…) e nuove amiche e amici che, non sapevo ancora (come potevo?!), sarebbero diventate/i diamanti incastonati nel mio cuore.

Quel lunedì, il direttore mi convocò nel suo ufficio. Per comunicarmi alla brutta 🙁 che mi avrebbero spostato dalla Segreteria di Redazione, della quale ero responsabile, al settore commerciale. Senza se e senza ma, senza motivazioni o spiegazioni. Senza critiche al lavoro svolto e, ovviamente, senza lodi per le cose buone portate avanti in quasi 10 anni di lavoro.

🙂 Lo ascoltai. Misi in pratica ( 😃 folle! ) le leggi del Ki apprese nell’appena trascorso w.e.
Poi mi alzai, dicendo:

“Sai cosa? Di tutto ciò ne parli poi con i miei legali!”.

Una matta! 😃

Un lavoro stupendo, uno stipendio ottimo, un ambiente divertente, faticoso ma gratificante… niente!
Mi usci così, senza alcun filtro, tutta la mia verità.

Altro, grazie!

E altro mi presi. Tempo, soprattutto.

Per capire me stessa, le mie insoddisfazioni esistenziali.

Scoprendo fatti e dolori e risorse MAI SOSPETTATE nemmeno.

Oggi, in una nuova (per me) attività (solida da 60 anni!) ascolto come, per molte persone, l’incontro con l’attività stessa rappresenti quel che, per me allora, rappresentò incontrare ReiKi IN QUEL MODO.
Comprendo con affetto. Accolgo con soddisfazione.

Perché questa attività, anche questa attività, HA IL SUO MODO.
Non è il cosa, bensì il come.

Il cosa ha un peso, ma IL COME fa la differenza.
Tra riuscire o non riuscire. Comprendere o non comprendere. Stare bene o essere stressata/o.

Sto lavorando sui propositi per l’anno nuovo – sì li faccio, e li so fare bene, c’ho studiato 🙂 – con soddisfazione.

Riconosco i miei limiti e il mistero.

Riconosco la mia forza e il mio credere.

Ed è anche realistico pensare che a metà 2024 mi verrà voglia di fare corsi di ReiKi. Di nuovo. Stavolta non è solo un desiderio.

Rimanere nel percorso è, innanzitutto, ricercare il percorso. Una questione esistenziale, insomma. Che, quindi, per ciascun di noi è personale.

Tuttavia, se in questa ricerca incontri un sistema che offre strumenti testati, per sperimentare un percorso formativo e professionale armonico, scientifico, efficace e potenziante, cosa fai?
Lo scegli!!! A occhi chiusi e cuore aperto, logicamente 🙂 Per continuare a ricercare, sperimentare e costruire.

Perché scrivo ciò? Perché pubblicamente? Ma 🙂 perché ho qualcosa di buono da offrirti.

Sia che tu abbia voglia di guadagnare due spicci in più, o anche un bel po’ in più.

Sia che ti cresca la voglia di mettere in ordine l’energia vitale che, talvolta, ti scorre dentro a singhiozzo o dando persino fastidio.

Sarà bellissimo ❤

Sai come contattarmi 🙂 ti aspetto.

Il lavoro TRADIZIONALE è al collasso.

light street graffiti building

«C’è un peggioramento delle condizioni generali dei lavoratori – denuncia il leader Cgil, Massimo Bussandri –: dagli ultimi dati in nostro possesso, pur rimanendo sotto il dato nazionale, emerge che il 6% delle famiglie ha raggiunto la povertà relativa, il 9% (oltre 400 mila nuclei) la rischia e quasi il 4% (circa 200 mila) è a bassa intensità di lavoro». «Le principali cause di lavoro povero — spiega — sono basse retribuzioni, precarietà e riduzione dei tempi di lavoro, dunque i part-time involontari che rendono non dignitosi contratti con una base oraria ben oltre i 9 euro previsti da un ipotetico salario minimo». Condizioni che colpiscono principalmente gli under 35, le donne (che in media lavorano 7 settimane l’anno in meno degli uomini) e il personale di origine straniera.”

La denuncia dei sindacati [fonte] non interessa nessuno. Tutti vanno avanti a testa bassa.

Da diversi anni, l’Italia affronta una situazione complessa nel mercato del lavoro, che coinvolge principalmente i lavoratori dipendenti e i piccoli artigiani. Le numerose sfide economiche e sociali hanno contribuito a creare un contesto caratterizzato da una serie di criticità.

In primo luogo, il settore dei lavoratori dipendenti ha subito un peggioramento delle condizioni generali. Secondo recenti dati, è emerso che una percentuale significativa delle famiglie italiane è a rischio povertà o ha raggiunto la povertà relativa. In particolare, il 6% delle famiglie si trova in questa situazione, mentre il 9% rischia di entrarvi. Questo significa che oltre 400 mila nuclei familiari sono in una situazione di vulnerabilità economica. Un dato preoccupante riguarda anche la bassa intensità di lavoro, che coinvolge circa il 4% della popolazione lavorativa, pari a circa 200 mila persone. I principali fattori che contribuiscono a questo fenomeno sono le basse retribuzioni, la precarietà e la riduzione dei tempi di lavoro, come ad esempio i cosiddetti part-time involontari. Questi tipi di contratti rendono difficile vivere dignitosamente, soprattutto considerando che la retribuzione oraria è spesso ben al di sotto dei 9 euro previsti da un ipotetico salario minimo.

Le conseguenze di questa situazione colpiscono principalmente alcuni gruppi specifici di lavoratori. Innanzitutto, gli under 35 sono particolarmente colpiti, con numerose difficoltà nell’accesso a un lavoro stabile e ben retribuito. Inoltre, le donne continuano a subire una disparità di genere, con una media di 7 settimane di lavoro in meno rispetto agli uomini durante l’anno. Infine, il personale di origine straniera è spesso oggetto di discriminazioni, con difficoltà nell’ottenere condizioni lavorative adeguate e una retribuzione equa.

I imprenditori di piccola e media attività non se la passano, tuttavia, meglio! Si trovano infatti ad affrontare diverse criticità che possono ostacolare il loro successo e la loro crescita. Alcune delle principali criticità a cui vanno incontro sono:

  1. Accesso al credito: Spesso, gli imprenditori di piccole e medie imprese hanno difficoltà nell’ottenere finanziamenti per avviare o espandere la propria attività. Le procedure complesse e la mancanza di garanzie possono rappresentare un ostacolo all’accesso al credito, limitando le opportunità di investimento e sviluppo.
  2. Burocrazia e regolamentazione: Le imprese di piccole e medie dimensioni spesso si trovano a dover affrontare una quantità eccessiva di adempimenti burocratici e una regolamentazione complessa. Ciò richiede tempo, risorse e competenze specifiche, che potrebbero essere impiegate in modo più produttivo nel core business dell’impresa.
  3. Costi operativi elevati: I costi operativi, come ad esempio l’energia, la logistica e i servizi professionali, possono essere onerosi per le piccole e medie imprese. Questo può ridurre la loro competitività sul mercato e limitare la loro capacità di investire in innovazione e sviluppo.
  4. Concorrenza globale: Le piccole e medie imprese spesso devono competere con grandi aziende globali che dispongono di maggiori risorse finanziarie e di una presenza internazionale consolidata. La concorrenza globale può rendere difficile per le PMI attrarre e mantenere clienti e trovare una nicchia di mercato redditizia.
  5. Innovazione e tecnologia: Spesso, le piccole e medie imprese hanno difficoltà ad adottare nuove tecnologie e processi innovativi a causa di vincoli finanziari e di competenze. Tuttavia, l’innovazione e l’utilizzo delle nuove tecnologie sono fondamentali per rimanere competitivi e sfruttare al meglio le opportunità di mercato.
  6. Gestione delle risorse umane: Le PMI possono incontrare difficoltà nella gestione delle risorse umane, inclusa la selezione e la formazione del personale. La mancanza di risorse e di competenze specializzate può rendere complicato trovare talenti adatti e sviluppare un team coeso e motivato.
  7. Fluttuazioni economiche: Le piccole e medie imprese possono essere particolarmente vulnerabili alle fluttuazioni economiche, come le recessioni o le crisi finanziarie. La mancanza di liquidità e la dipendenza da pochi clienti o settori specifici possono aumentare il rischio di fallimento in periodi di instabilità economica.
  8. Marketing e promozione: Le PMI possono avere difficoltà a promuovere i propri prodotti o servizi a causa di limitazioni di budget e di risorse di marketing. Tuttavia, una strategia di marketing efficace è fondamentale per attirare nuovi clienti e mantenere una base clienti consolidata.

Parallelamente a questa difficile situazione, tuttavia, esiste un’opportunità per tutte le persone che sono disposte ad impegnarsi e a cercare un miglioramento del proprio futuro e per la propria famiglia. Nonostante le sfide presenti sul mercato del lavoro italiano, molti piccoli artigiani, imprenditori, professionisti, dipendenti, stanno cercando di fronteggiare la crisi e di scegliere nuove opportunità.

Il desiderio di garantire un miglioramento delle condizioni lavorative e una maggiore stabilità è sempre presente, e molte iniziative stanno cercando di supportare gli imprenditori e i lavoratori nella costruzione di un futuro migliore.

Tra queste, la scelta di approfondire l’opportunità di un’attività SERIA, CONSOLIDATA, REGOLAMENTATA e STIMOLANTE di Network Marketing è quella più concreta e promettente.

Ti piacerebbe approfondire, ma ne hai sentito parlare “male” e non ti azzardi a chiedere? Condivido con te queste remore: oggi più di ieri non sai mai di chi ti puoi fidare. Per seguire il mio istinto, che diceva: “questa cosa (il N.M. ndr) ha dei presupposti molto, molto interessanti” ho studiato, conosciuto e praticato. Fino a giungere a quello che, per me, è la quadratura del cerchio. Ne ho accennato QUI.

Non esitare, chiedimi pure quel che vuoi sapere! Anche subito, se vuoi, con WhatsApp. Appena posso, ti rispondo.

Lavorare per vivere o vivere per lavorare

happy black woman laughing on street

I soldi non fanno la felicità, ma aiutano a raggiungerla.

Inutile girarci intorno, il denaro è sicuramente più comodo del baratto 🙂 e averne è meglio di non averne. Averne tanto ancor meglio.

Ho sempre diffidato di chi, chiacchierando sull’ipotesi di entrare improvvisamente in possesso di una enorme cifra di denaro, mi dice: “Non saprei che farne!” oppure “Ah! No, no, no tutti quei soldi sarebbero troppi problemi!

Non sono perfetta, ci sto lavorando, ma davvero per ora non posso accettarlo. Capisco, credimi, che non si sia preparati ai soldi. Che non ci sia una buona educazione finanziaria. Che la mentalità faccia molta differenza sul come gestire soldi.

Ma, perbacco! Non sono mai troppi! Perché puoi sempre regalarli, farli fruttare per rendere felici persone, situazioni, comunità… Se una persona non ci pensa, faccio fatica a fidarmi.

Torno al discorso DIPENDENTE O INDIPENDENTE, e ti chiedo di seguirmi in questa storia:

un’offerta di lavoro, 40 ore settimanali, 8 al giorno, su 6 giorni con un recupero. Turni di 8 ore, compreso notturni e festivi. Paga: 900€/mese lordi. Con la possibilità di assunzione, con indennità festivi e notturni, che ti portano anche a 1.000€ netti (sarà?) per avere la responsabilità degli accessi di camion e personale in una azienda.

Oppure, te ne racconto un’altra:

Il lavoro consiste nella preparazione di insalate di verdura, paste fredde, insalata di riso, farcitura di panini e piadine e pulizia della cucina, che conosca gli ingredienti da utilizzare, che sappia usare l’affettatrice e gli altri utensili di cucina, che sia una persona sveglia e pulita. Si richiede persona che abbia un minimo di esperienza, che sappia organizzare il lavoro e che conosca la lingua italiana sia parlata che scritta per comprendere gli ordini da servire ai clienti

Contratto di lavoro: Part-time
Orari part-time: 36 a settimana

Stipendio: a partire da €1.200,00 al mese

Orario:

  • Festivo
  • Turno diurno
  • Weekend

Ora, la domanda che mi sorge spontanea è:
“Quanto valore ha una persona che abbia voglia di lavorare?”
“Quanto valore produce, una persona che lavori mediamente bene?”
Perché a certe condizioni, dove lo stipendio è circa, le ore pure ma le mansioni e le pretese sono elevate, cediamo veramente alle necessità della vita. Non è giusto. Non è per forza così.

Parliamo anche di un’occupazione dipendente consolidata: quanto è aumentato, lo stipendio, dall’assunzione a ora? Quanto aumenterà fino al giorno in cui scatterà la pensione?

Pensa, invece, se cambia la prospettiva di sé stessi; pensa di poter diventare una persona autonoma, nel lavoro. Di lavorare con gioia, di avere prospettive economiche illimitate. Quanto vale, ora ti chiedo, prendere 900€/mese essendo impegnata/o con responsabilità 8 ore filate al giorno, di notte, di sabato e domenica, oppure in un PART TIME di 36 ore (ma un tempo pieno non era di massimo 40 ore?) sempre in ogni giorno e in turno diurno? Sempre comunque con delle responsabilità dirette.

Non dirmelo! Hai pensato: “EH! Ma almeno quei soldi sono sicuri!

Ti rispondo con un’altra domanda: “La tua sicurezza è basata sulla svendita del tuo valore? E, anche in questo caso, non sto avanzando un giudizio, ma una proposta: “Ti piacerebbe cambiare questa concezione di svendita?

Ma ancora: non sei dipendente, bensì imprenditrice/imprenditore. Lavorando LEGALMENTE (intendo applicando normative e pagando ciò che la legge impone) quante ore metti, nel lavoro? Di quante preoccupazioni ti fai carico? Come ti senti, nel dover diminuire le entrate a chi lavora per te, se vuoi mantenere le tue a un certo livello?

Scegli il lavoro che ami e non lavorerai neanche un giorno in tutta la tua vita.

Confucio

Sì certo, tutto molto bello. Non possiamo che essere d’accordo con il filosofo cinese. Ma possiamo dire che ciò valga, ancora oggi? In tutte le professioni?

E’ un barcamenarsi, sia per un/a dipendente che per un/a imprenditore/rice, visto che le ore di un giorno sono 24, e che per far aumentare (legalmente) il proprio reddito con quelle bisogna fare.

Oppure…

Oppure ci sono attività che ti permettono di aumentare il tuo reddito proporzionalmente all’impegno che ci metti. Che ti permettono di avere enormi soddisfazioni personali e umane, oltre che professionali? Che ti consentono di essere in continua evoluzione nella parte migliore di te stessa/o?

Dipende, dipendi, dipendente o indipendenza?

two woman in black sits on chair near table

Ci hanno fatto le guerre, per l’indipendenza. E, fin qui, tutti d’accordo che essere indipendenti sia meglio che dipendere da qualcun altro.

Però, se parliamo di dipendente in quanto lavoratore/rice al soldo di un “padrone” le cose cambiano.

Personalmente sono sempre stata una tenace lavoratrice, una persona affidabile, una su cui contare MA mai una buona dipendente. Poco incline a compromessi, men che meno a ipocrisie di quieto vivere e, figurati, assolutamente lungi da ipocrisie di strategia (sai, quella tipa o quel tipo che davanti ti dice belle cose, che ti carpisce amicizia e fiducia ma, alle tue spalle, trama per farti le scarpe sul lavoro? Ovviamente riuscendoci 🙂 Ecco, non sono io). Io ho aperto la mia prima Partita IVA a 19 anni, per fare il praticantato – quasi gratis – che mi permetteva di accedere all’Esame di Stato per la libera professione di Geometra. E sono stata anche dipendente, per quasi 10 anni, in una televisione privata.

Odio lavorare male, detesto eseguire ordini. Soprattutto se sono ordini del cavolo. E, soprattutto, ho la fortuna di avere per natura la bella qualità di prendermi tutte le responsabilità. Sempre. Nelle relazione anche troppo, ma questa è una delle altre storie che mi hanno costruita.

Capisco, tuttavia, che per tante persone sia piacevole affidare ad altri la propria sussistenza, la propria soddisfazione e la propria realizzazione. Perché è sicuramente meno impegnativo, da molti punti di vista. Anche se limitativo.

Puoi crescere la tua soddisfazione economica proporzionalmente alla fette di culo che sei disposta/o a porre sul vassoio. E, bada ben, non penso sia una brutta cosa la gestione di fette di didietro 🙂 Anzi, spesso nei momenti di difficoltà professionale, ho invidiato questa capacità. Se ti accontenti, se riesci a buttare via il tuo tempo eseguendo compiti inutili, funzionali al sistema ma non al lavoro, sei in un nirvana invidiabile.

Molte persone che conosco, che frequento e con le quali ho un bel rapporto, hanno fatto proprio questa scelta: dipendere economicamente da qualcun altro. A poche di loro è andata meglio, nel senso che abbiano potuto incassare più di altre, per il proprio tempo e la propria professionalità messe in gioco. Comunque, pur prendendo un po’ di più, lì si sono fermate. Magari hanno potuto anche ottenere una buona pensione. Ma lì, lo ripeto, si ferma la vicenda economica da dipendente.

Spero di essere stata abbastanza chiara, e che tu che stai leggendo, in quanto dipendente non ti sia sentita/o sminuita/o. Perché non è un giudizio, quello che cerco di esprimere.

E spero anche che l’espressione fette di culo non ti abbai scandalizzata/o: sono una che divaga, ok! Ma mi piace andare al nocciolo della questione: girala come vuoi, ma sempre di cedere qualcosa di nostro, si tratta.

La cosa bella, però, in tutto ciò è che a) puoi essere dipendente e anche indipendente; b) puoi essere intraprendente anche senza licenziarti rinunciando a quel fisso che, non c’è dubbio, porta sicurezza; c) puoi trovare realizzazione anche personale, avviando una tua attività.

Il vero problema, dell’attività personale, indipendente, è la burocrazia. In Italia soprattutto. Una burocrazia pesante. Che si scontra anche con l’incapacità di dipendenti (pubblici, sempre per essere diretta) spesso rassegnate/i a non poter lavorare funzionalmente, spesso imboscate/i bellamente, sovente entrambe le cose.

Aprire un bar, un negozio nel settore che ti entusiasma, un laboratorio artigiano… oggi come oggi è una tragedia, dal punto di vista finanziario. E, naturalmente, ce la fai a sostenere l’operazione a) se hai capitali a disposizione e b) se evadi: procedure, tasse, regolamenti. Il che non è davvero il massimo cui ambire.

Quindi? Dove voglio andare a parare?

Vado a parare sul fatto che esiste una terza via, per poter avere denaro e soddisfazione. Per realizzare obiettivi professionali e umani. Senza limite ovvero, coi limiti che sono nella tua possibilità, di gestire e superare. E’ una terza via aperta a tutte/i anche se non tutte/i hanno le capacità per intraprenderla. Non subito, magari. Parlo dell’attività di network marketing. naturalmente.

[Segue]

Cosa ha fatto la pandemia alla mia professione?

white daisy flower bloom

Ovvero: la vita non è ciò che ci capita, ma è come reagiamo a ciò che capita mentre stiamo facendo altro.

Nel 2018 stavo programmando il mio ritorno sulla piazza di Bologna, come operatrice olistica specializzata in stress management, comunicazione efficace, riequilibrio energetico e – fondamentalmente – benessere naturale. La mia attività preferita.

Avevo preso in affitto uno studio, a Porta San Vitale, sito casualmente a pochi metri dal mio primo appartamento a Bologna. Ma questa è ancora un’altra storia 🙂

Vivendo in Romagna, mi faceva piacere essere a Bologna una volta a settimana. Mi permetteva di ricomporre le mie reti di amici e amiche, i miei legami professionali storici, il mio vissuto e offrire di nuovo un supporto massiccio a chiunque fosse alla ricerca di pace interiore, relax, concentrazione.

Ricominciando con calma, una volta a settima, di venerdì così da restare a dormire a casa di una cara amica, chiacchierare fino alle tre di notte, dormire fino alle nove il sabato mattina, rilassarmi a mia volta…

Faccende personali mie si insinuarono, in questa intenzione. Vicende di parenti, fecero altrettanto. Intuii che qualcosa non era nel flusso delle cose. L’anno successivo, un anno in salita, sempre per la crescente gestione di cose familiari. Poi dicembre 2019.

Nei giorni prima di Natale andammo a Milano. Mia figlia tornava, per le vacanze, dall’estero dove stava conseguendo due master universitari. Mio figlio voleva visitare la città di alcuni suoi beniamini musicali (diciamo così). A partire dall’aeroporto di Orio al Serio (e dal mega centro commerciale in cui passammo alcune ore, in attesa dell’arrivo dell’aereo con mia figlia sopra) il bagno di folla fu costante.

Nei giorni successivi, alloggiammo in un residence in città. Per strada, ai musei, per strada 🙂 il bagno di folla continuò.

[sono ancora colpita dalla massa di gente che mi ha strusciata, a camminare per le strade del centro. Mi ha ricordato una manifestazione sindacale motivata, senza che trapelasse alcuna motivazione. Per quel che mi riguarda, abbastanza fastidiosa la situazione. Ma per imparare, per crescere, bisogna fare le esperienza con leggerezza…]

Cosa c’entra, questo aneddoto? Non lo so, a me ricorda che, tra vivere spensieratamente e rimanere senza nulla, ci passa davvero poco. Milano, a fine dicembre 2019 era già in preda al virus. Il continuo bagno di folla, forse, ci ha pure procurato un leggero malessere influenzale, al rientro. Però non si era ancora nel continuo timore della pandemia.

Con la mia attività di Consulente per le energie rinnovabili e l’efficientamento l’8 febbraio fui a Firenze. Cinesi molti, come sempre, nel capoluogo toscano. E li guardavamo già con occhi diversi. Crescevano le notizie, date più o meno correttamente, sui contagi che appestavano la Cina. Però nulla ancora ci vietava di riunirci, di pranzare insieme, di sedere vicini vicini per seguire convegni e lezioni.

Dal marzo 2020, anche le mie attività si sono dovute fermare. In realtà, le ho fermate volentieri. Ne ho approfittato per capirmi, per continuare la mia crescita personale. Perché, delle difficoltà, non so che farmene, se non le uso per migliorare la mia attitudine a vivere. Perché “A una mente tranquilla l’universo intero si arrende”. Sì, anche senza uno stipendio, senza guadagnare soldi. Anche se l’attività di network marketing un po’ di respiro me l’ha dato.

Così ho capito ancora altre cose. Cose che fanno di me una persona e una coach ancora più solida ed efficace. E, no, non è per vantarmi. Scrivo queste cose solo perché credo sia utile sapere che non siamo da sole/i a vivere situazioni così.

Ti rimando al sito di Accademia EnerGeo, per saperne di più.

Non ho smesso di offrire sostegno. Il video – ottimista – rimandava al giugno 2020. Invece, sappiamo bene com’è andata. Ma ci ho preso gusto, con i trattamenti a distanza. E, anche per i corsi, c’è tempo. Ci sarà un tempo, perfetto, per ricominciare.

Energia vitale, connessioni, DNA.

quartz stone crystals on polished slab full frame of colorful gemstones texture natural mineral stones close up

Lo so da quando sono nata. Non so perché lo so. Ma è così.

Fino all’adolescenza mi sono arrabattata, nell’ostinato tentativo di essere ciò che mi pareva che volessero che io fossi, affinché mi amassero.

Poi sono andata in coma. Per motivi scientificamente non spiegati.

Così sono rinata. Con gli stessi dubbi, anzi di più. Con le stesse domande, anzi più esigenti.

Ma senza paura. La paura, di vivere, di non essere abbastanza per essere amata, di essere sbagliata e via così nel corollario abbastanza tipico di tante giovani vite, me l’ero fatta bruciare dalla luce divina.

No, dai, mi viene da sorridere! Ogni tanto, penso al mio “quasi” morire così giovane e per nessun motivo clinico apparente, immaginandolo come una mia richiesta di aiuto ai piani alti, la richiesta perentoria di un appuntamento col CAPO CELESTE 🙂 Mi fa sorridere.

Comunque è tutto vero, riguardo alla paura di vivere. Sparita. Libera, leggera. E comunque con tanto, tanto, tanto da imparare. Con un’indole indomabile… non facile.

Perdona, se ho preso qualche minuto del tuo tempo in questo mio parlare-di-me. Giuro, l’ho fatto solo per introdurre la visione di questo video.

Me lo ha inviato un’amica cara, questa mattina presto. Una di quelle amiche che, se ti consigliano qualcosa, lo prendi in considerazione senza se e senza ma.
Ecco, a proposito di connessioni.

Dunque, me lo ha mandato su WhatsApp. Dopo il caffè, me lo sono guardato. Avevo già sentito parlare di Erica Poli, avevo già letto brani in rete. Ho ascoltato, e ho sentito ciò che so, già da tempo immemore.

Ho pianto, commossa un po’ dalle conferme che le sue parole mi portavano. Un po’ perché non si smette mai, guai a farlo, di guarire i propri sentimenti feriti.

Te lo linko qui, ti invito a trovare 15′ minuti tutti per te e per ascoltare quel che questa studiosa afferma.

I CORSI per lo stress management

Sono ancora sospesi.

Da sempre, i trattamenti sono il primo approccio al benessere naturale e al riequilibrio energetico. Tuttavia, è con i corsi che si impara a gestire da sé il flusso di energia vitale!
Quando si vuole. Quando occorre. Per sempre.

Siamo davvero dispiaciuti per non potervi incontrare di persona! 

Nei corsi ci si rilassa, ci si tende, ci si libera con tranquillità.
Ma non si può, per noi, fare i corsi ReiKi by EnerGeo in presenza, con lo stress del green pass, o del virus, o gli obblighi di distanziamento o con la spada di Damocle di un’influenza o un raffreddore.
Non si può. Punto. Il nostro senso di responsabilità va oltre l’aspetto economico.

Perciò, non esitare, non ti costa nulla chiedere informazioni, sui corsi e sulle sedute in presenza, e non temere perché non ti chiediamo dati sensibili, sei al sicuro, con il modulo online!

Vuoi un riscontro immediato?
Contattaci adesso con un messaggio Whatsapp!

Vuoi chiedere qualcosa in particolare?
Non rimandare ! Rispondiamo sempre. 
Da qui subito, online e senza doverti registrare.

Vuoi leggere le informazioni principali?
Introduzione al Sistema EnerGeo

La maestra Silvia Serra Poli, Direttora didattica e ideatrice del Sistema EnerGeo, pratica dal 1993 e dal 1995 insegna la potente, essenziale, propedeutica al benessere personale, antica arte di Mikao Usui.

Perché non si può insegnare ReiKi a distanza?

Un valore aggiunto, che rende l’insegnamento attuale, comprensibile, diretto è quello di incontrarsi.

È nei corsi, nelle attivazioni, che si ritorna in contatto con quel profondo sé, con la propria energia vitale!
Per usare e imparare a usare il riequilibrio energetico. 

Per concedersi attenzioni e recuperare le proprie potenzialità.

Per contare su una persona esperta e preparata.

Per conoscere un metodo extra.

Per potenziare l’efficacia della propria professione.

“In quasi 30 anni di corsi, ho riscontrato da parte mia un aumento della potenza di trasmissione dell’antica arte di Mikao Usui.

Di contro, assistiamo a un diffondersi sempre più intenso di situazioni stressanti e limitanti che confliggono con la possibilità di apprendere e comprendere pienamente il Sistema Usui by EnerGeo.

Per nulla intenzionata a limitare o diminuire la potenza di trasmissione, ho scelto di NON fissare date per l’anno in corso, dedicando il mio tempo e la mia esperienza allo STRESS MANAGEMENT.
Online.
Contattami senza remore, ti aspetto.
Silvia Serra Poli

“Non puoi offrire champagne a chi ha sete!” Silvia Serra Poli

Placheremo la sete, anche nel corso di questo 2022, preparandoci alla primavera 2023.

Sistemeremo le necessità primarie di calma, quiete, lucidità, pace interiore, concentrazione, autostima…

Per giungere con piena consapevolezza all’opportunità di apprendere il Sistema Usui by EnerGeo. Come hai potuto leggere non ci pensiamo nemmeno, a lasciarvi sole/i.
Puoi “osare”, con i trattamenti a distanza!