Lavorare per vivere o vivere per lavorare

happy black woman laughing on street

I soldi non fanno la felicità, ma aiutano a raggiungerla.

Inutile girarci intorno, il denaro è sicuramente più comodo del baratto 🙂 e averne è meglio di non averne. Averne tanto ancor meglio.

Ho sempre diffidato di chi, chiacchierando sull’ipotesi di entrare improvvisamente in possesso di una enorme cifra di denaro, mi dice: “Non saprei che farne!” oppure “Ah! No, no, no tutti quei soldi sarebbero troppi problemi!

Non sono perfetta, ci sto lavorando, ma davvero per ora non posso accettarlo. Capisco, credimi, che non si sia preparati ai soldi. Che non ci sia una buona educazione finanziaria. Che la mentalità faccia molta differenza sul come gestire soldi.

Ma, perbacco! Non sono mai troppi! Perché puoi sempre regalarli, farli fruttare per rendere felici persone, situazioni, comunità… Se una persona non ci pensa, faccio fatica a fidarmi.

Torno al discorso DIPENDENTE O INDIPENDENTE, e ti chiedo di seguirmi in questa storia:

un’offerta di lavoro, 40 ore settimanali, 8 al giorno, su 6 giorni con un recupero. Turni di 8 ore, compreso notturni e festivi. Paga: 900€/mese lordi. Con la possibilità di assunzione, con indennità festivi e notturni, che ti portano anche a 1.000€ netti (sarà?) per avere la responsabilità degli accessi di camion e personale in una azienda.

Oppure, te ne racconto un’altra:

Il lavoro consiste nella preparazione di insalate di verdura, paste fredde, insalata di riso, farcitura di panini e piadine e pulizia della cucina, che conosca gli ingredienti da utilizzare, che sappia usare l’affettatrice e gli altri utensili di cucina, che sia una persona sveglia e pulita. Si richiede persona che abbia un minimo di esperienza, che sappia organizzare il lavoro e che conosca la lingua italiana sia parlata che scritta per comprendere gli ordini da servire ai clienti

Contratto di lavoro: Part-time
Orari part-time: 36 a settimana

Stipendio: a partire da €1.200,00 al mese

Orario:

  • Festivo
  • Turno diurno
  • Weekend

Ora, la domanda che mi sorge spontanea è:
“Quanto valore ha una persona che abbia voglia di lavorare?”
“Quanto valore produce, una persona che lavori mediamente bene?”
Perché a certe condizioni, dove lo stipendio è circa, le ore pure ma le mansioni e le pretese sono elevate, cediamo veramente alle necessità della vita. Non è giusto. Non è per forza così.

Parliamo anche di un’occupazione dipendente consolidata: quanto è aumentato, lo stipendio, dall’assunzione a ora? Quanto aumenterà fino al giorno in cui scatterà la pensione?

Pensa, invece, se cambia la prospettiva di sé stessi; pensa di poter diventare una persona autonoma, nel lavoro. Di lavorare con gioia, di avere prospettive economiche illimitate. Quanto vale, ora ti chiedo, prendere 900€/mese essendo impegnata/o con responsabilità 8 ore filate al giorno, di notte, di sabato e domenica, oppure in un PART TIME di 36 ore (ma un tempo pieno non era di massimo 40 ore?) sempre in ogni giorno e in turno diurno? Sempre comunque con delle responsabilità dirette.

Non dirmelo! Hai pensato: “EH! Ma almeno quei soldi sono sicuri!

Ti rispondo con un’altra domanda: “La tua sicurezza è basata sulla svendita del tuo valore? E, anche in questo caso, non sto avanzando un giudizio, ma una proposta: “Ti piacerebbe cambiare questa concezione di svendita?

Ma ancora: non sei dipendente, bensì imprenditrice/imprenditore. Lavorando LEGALMENTE (intendo applicando normative e pagando ciò che la legge impone) quante ore metti, nel lavoro? Di quante preoccupazioni ti fai carico? Come ti senti, nel dover diminuire le entrate a chi lavora per te, se vuoi mantenere le tue a un certo livello?

Scegli il lavoro che ami e non lavorerai neanche un giorno in tutta la tua vita.

Confucio

Sì certo, tutto molto bello. Non possiamo che essere d’accordo con il filosofo cinese. Ma possiamo dire che ciò valga, ancora oggi? In tutte le professioni?

E’ un barcamenarsi, sia per un/a dipendente che per un/a imprenditore/rice, visto che le ore di un giorno sono 24, e che per far aumentare (legalmente) il proprio reddito con quelle bisogna fare.

Oppure…

Oppure ci sono attività che ti permettono di aumentare il tuo reddito proporzionalmente all’impegno che ci metti. Che ti permettono di avere enormi soddisfazioni personali e umane, oltre che professionali? Che ti consentono di essere in continua evoluzione nella parte migliore di te stessa/o?

Commenti

Una risposta a “Lavorare per vivere o vivere per lavorare”

Altri articoli